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Sull’eccellenza della Queen’s University Belfast i numeri parlano chiaro: secondo la QS World University Rankings, l’autorevole classifica mondiale pubblicata nel 2022 dalla società di analisti Quacquarelli Symonds, l’ateneo pubblico irlandese si posiziona tra le prime 200 università per quanto riguarda l’offerta formativa e tra le prime 170 in termini di occupabilità dei propri laureati. Inoltre, è membro del Russel Group, associazione accademica composta da 24 università del Regno Unito che si distinguono per il forte impegno e l’eccellenza nel settore della ricerca nonché per la prestigiosa reputazione accademica guadagnata a livello mondiale.
Storicamente, la Queen&#8217;s University Belfast è la nona più antica sul suolo britannico: è stata istituita nel 1845 dalla regina Vittoria come Queen’s College Belfast e parte della Queen’s University of Ireland, con l’intento di diffondere l’istruzione di grado superiore a cattolici e presbiteriani, a differenza del Trinity College di Dublino, frequentato essenzialmente dagli anglicani. L’inaugurazione ufficiale avviene tuttavia quattro anni più tardi, nel 1849. Successivamente, nel 1908, una legge riguardante le università irlandesi scioglie il Royal University of Ireland, che aveva sostituito la Queen’s University of Ireland nel 1880, dando vita a due atenei separati, la National University of Ireland e la Queen’s University Belfast.
L’offerta accademica è assai ampia, con numerosissimi corsi di laurea triennale, magistrale e master in molteplici ambiti, tra i quali, Ingegneria Ambientale, Economia, Contabilità e Finanza, Disturbi dello Spettro Autistico, Urbanistica e Design, Relazioni Internazionali e Leadership dello Sviluppo Sostenibile. Accanto allo studio teorico, agli studenti vengono proposti workshop e sessioni pratiche in modo da contare su una preparazione completa in vista della loro futura carriera lavorativa.
L’università è stata recentemente sottoposta a varie opere di ristrutturazione, tra cui, la dotazione di un moderno impianto luci da esterno con uno scopo ben preciso: illuminare la facciata dell’ateneo per ottenere la massima visibilità, soprattutto nelle ore notturne, ma creando contemporaneamente effetti di luce sorprendenti e caratterizzanti. La soluzione adatta è stata fornita da Disano che ha proposto l’installazione di apparecchi specifici, modello Radon in versione RGBW.
Le prestazioni illuminotecniche di questo proiettore sono notevoli, poiché assicurate dalle migliori fonti a LED. Questo significa conseguire ottime rese cromatiche, un’emissione uniforme e stabile del flusso (low flicker) e, in più, una netta sforbiciata sui consumi energetici e sui costi di manutenzione.
Inoltre, il sistema RGBW, dotato di controlli wireless per la gestione degli effetti scenici, risalta l’identità dell’edificio e movimenta le superfici esterne di qualsiasi struttura architettonica, facendo affidamento su cambi di colore inattesi e di grande impatto scenografico.
D’ora innanzi, la facciata della Queen’s University sarà illuminata da luci dalle prestazioni eccezionali, capaci di assicurare visibilità e sicurezza e, al medesimo tempo, di donare tocchi di colore personalizzanti tramite giochi luminosi creati dai proiettori Disano.

Wavefront di Reggio Calabria

Panattoni Park Bydgoszcz II

Queen’s University