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Milano è puntellata da tanti giardini e parchi, alcuni nel cuore stesso della città, come il parco Sempione, i giardini Indro Montanelli di porta Venezia, oppure il Parco Alessandrina Ravizza, vicina al noto ateneo Bocconi. Ma ce ne sono alcuni davvero speciali, che offrono, all’interno di una metropoli sempre di corsa, un luogo in cui fermarsi per ritrovare se stessi e respirare serenità e armonia: uno di questi è sicuramente il giardino zen, in piazzale Gabrio Piola, dedicato all’indimenticabile Teresa Pomodoro, scomparsa nel 2008, e inaugurato nel 2021. Rientra in un progetto di riqualificazione dell’area, sostenuto dal Teatro No’hma, fondato dalla stessa Teresa Pomodoro nel 1994 e ora gestito dalla gemella, Livia Pomodoro, uno spazio che guarda oltre l’orizzonte, indipendente, multiculturale e sensibile ai nuovi linguaggi.
Nel giardino zen di Città Studi la creatività della natura incontra la genialità artistica: ben 21 alberi di ciliegio, con la loro meravigliosa fioritura primaverile dai colori delicati, attorniano un’area pedonale su una pavimentazione a forma di goccia, un omaggio all’acqua come simbolo di vita e di rigenerazione. E un forte richiamo a questo elemento primordiale proviene anche da una delle due sculture posizionate al centro del giardino, Mu-765 Goccia, creata, assieme a Colloquio, dall’artista giapponese Kenjiro Azuma, morto nel 2016 e legato a Teresa Pomodoro da una profonda amicizia. La composizione scultorea è composta da cinque gradoni in marmo di altezze differenti, su cui chiacchierano i due rospi di Colloquio e su cui è appoggiata la grande goccia di Mu-765, un dichiarato tributo anche al teatro poiché costruito nella sede della precedente palazzina preposta all’erogazione dell’acqua potabile.
Data la delicatezza di questo microcosmo, in cui si intrecciano arte e natura, il progetto luci è stato curato da Disano, azienda che da anni si contraddistingue nel panorama mondiale in virtù dell’eccezionalità della sua produzione luci, in special modo, nel settore dell’arredo urbano.
Dopo un’attenta valutazione, la scelta è ricaduta sull’apparecchio modello Aura con sorgente luminosa a LED: l’emissione del flusso risulta ben indirizzata, senza dispersioni e in linea con le più avanzate norme antinquinamento luminoso, in modo da garantire il massimo rispetto nei riguardi della flora e fauna notturna. Questo testimonia la direzione intrapresa da Disano verso la moderna green economy.
In più, Aura dispone di fonti LED di ultimissima generazione in grado di erogare una luce di grande efficienza e dall’eccezionale visibilità, pur riducendo notevolmente i consumi di energia e limitando al massimo gli interventi per la manutenzione.
Anche l’estetica beneficia dei vantaggi offerti da sorgenti simili che tolgono ogni limite alla creatività in fase di progettazione: Aura, infatti, sfuggendo dalla definizione di lampione classico, si presenta con forme sottilissime, quasi eteree, permettendo un inserimento ottimale nel contesto per merito della sua discreta sinuosità.
Ora, nell’oasi di serenità e di armonia racchiusa dal giardino zen di piazza Piola, l’installazione luminosa firmata Disano ha saputo risaltare al meglio l’arte e la natura con efficienza e in completa sicurezza.

Panattoni Park Bydgoszcz II

Giardino zen Teresa Pomodoro